Serie D, il futuro prende forma: il via il 7 settembre 2025

A undici giorni dal fischio d’inizio della nuova stagione sportiva, la Serie D si prepara ad accogliere il suo rinnovato parterre di protagoniste. Il Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti ha dato il benvenuto alle 42 società in arrivo da Eccellenza e Serie C con il tradizionale incontro conoscitivo svoltosi oggi a Roma. Una giornata intensa e partecipata, all’insegna della chiarezza normativa, della programmazione e del confronto costruttivo.
L’abbraccio della LND: “La continuità vale più del risultato”
Ad aprire i lavori il presidente della LND Giancarlo Abete, che ha ribadito la centralità strategica della Serie D nel panorama calcistico nazionale. «È il nostro quarto campionato, un punto di snodo fondamentale per l’intero sistema», ha sottolineato. Con la riforma dell’ordinamento sportivo e l’introduzione dei contratti di lavoro, anche nel dilettantismo si respira aria di cambiamento: «Cambia la gestione economica, aumentano i costi, ma non deve venir meno la prudenza. Il vero traguardo è garantire continuità nel tempo».
Il numero uno della LND ha poi confermato il lavoro in corso per il rinnovo dell’accordo collettivo con AIC e AIAC, volto a definire con precisione i diritti e i doveri di club e tesserati. Un messaggio chiaro in un contesto in cui anche i dilettanti iniziano ad assumere contorni professionali, mentre la crisi dei diritti televisivi impone a tutti un approccio più sobrio e sostenibile.
Barbiero: “La Serie D punta sui giovani e sulla condivisione”
Il Coordinatore del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero ha invece tracciato le linee guida operative della stagione, illustrando scadenze, regolamenti e novità. «Siamo partiti da un principio: le decisioni si prendono insieme. Anche l’obbligo dei tre under, dopo la fine del vincolo, è frutto di un confronto condiviso». Barbiero ha poi ricordato l’aumento del fondo Giovani D Valore, passato da 450.000 a 1.035.000 euro, come segnale tangibile dell’impegno verso la valorizzazione dei talenti.
Annunciate anche le date ufficiali: il campionato prenderà il via il 7 settembre 2025 e si concluderà il 3 maggio 2026. L’obiettivo? Partire con 162 squadre ai nastri di partenza, in attesa di sviluppi legati al completamento dell’organico di Serie C.
Chi entra, chi torna, chi sogna: il mosaico delle nuove arrivate
È una Serie D che profuma di storia e di prime volte. Spiccano i ritorni di piazze gloriose come Barletta, Giulianova, Milazzo e Biellese, mentre si affacciano per la prima volta club come Milan Futuro, Heraclea, Tropical Coriano, Celle Varazze e Athletic Club Palermo. C’è chi rientra dopo decenni, come Valmontone (32 anni di assenza), e chi si rimette in gioco dopo solo una stagione.
Dalla Lega Pro scendono sette società: Sestri Levante, ACR Messina, Union Clodiense Chioggia, Legnago Salus, Caldiero Terme, Pro Patria e la novità Milan Futuro. Le altre 35 arrivano dai campionati regionali, tra vincitrici dei rispettivi tornei di Eccellenza e formazioni promosse tramite gli spareggi.
Una stagione tutta da scrivere
Con il calore delle piazze di provincia, le storie di rivincita sportiva, il fermento delle neopromosse e le incertezze economiche da governare, la Serie D 2025/2026 si conferma come il campionato più rappresentativo del Paese. Un palcoscenico in cui convivono passione e progettualità, e dove il confine tra dilettantismo e professionismo diventa ogni anno più sottile. Il conto alla rovescia è già partito.